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El Bojon

La denominazione “Bojon” deriva dal veneto bojer (= bollire) e fa riferimento al fenomeno delle risorgive, grazie al quale numerose bolle d’acqua risalgono dal fondo verso la superficie. Questo fenomeno è diffuso in tutta l’oasi, dal momento che l’elemento caratterizzante questa porzione di territorio è l’idrografia profonda. Le numerose polle e risorgive presenti sono alimentate dall’acqua di falda di un bacino imbrifero che si snoda dalle Prealpi trevigiane, fino alle colline e ai Palù del Quartier del Piave, per un’estensione di circa 5000 ettari.

Nello stesso toponimo “Fontane Bianche”,  il termine “Fontane” fa riferimento alla presenza di risorgive che si distinguono per la costante limpidezza (aggettivo “Bianche”), dal momento che non presentano alcun trasporto solido in contrapposizione invece alla periodica torbidità delle acqua fluviali o torrentizie. Queste acque mantengono una temperatura pressoché costante intorno ai 12°C tutto l’anno.

L’Oasi delle Fontane Bianche, con il suo apporto d’acqua, costante e copioso, risulta essere una boccata d’ossigeno per il vicino fiume Piave, il quale invece si  connota sempre più per la scarsità d’acqua. I prelievi per le necessità del territorio, nei periodi di magra, non garantiscono più il minimo deflusso vitale del fiume, necessario invece per la sopravvivenza delle numerose forme animali che lo popolano.